venerdì 10 gennaio 2014

2° PREMIO LETTERARIO "TORRE DELL'OROLOGIO". FATTITALIANI INTERVISTA BEATRICE MONROY, AUTRICE DI "ELEGIA DELLE DONNE MORTE"

In una notte di scirocco un fuoco devasta le montagne attorno alla città, qualcuno ne approfitta per dare fuoco al grande Archivio, memoria di una città senza nome, una città fantasma e clone di Palermo. In una chiesa Giovanna, Bella, Carla, Ada, Emma e Vincenzina si ritrovano accomunate dalla voglia di raccontarsi e confessare al sacerdote i loro sbagli, i torti subiti, le scelte (non) fatte: storie di identità femminili di oggi che Beatrice Monroy ha raccolto nel libro "Elegia delle donne morte" (Navarra editore, pagg. 112, € 10,00), che concorre al secondo premio letterario "Torre dell'Orologio" di Siculiana. Fattitaliani ha intervistato l'autrice.

L'incendio dell'archivio e il confessionale sono il filo rosso delle storie: queste sono nate autonomamente o legate di per sé?
L'incendio  è la metafora di una città estinta.
E la Perpetua?
La perpetua è l'altra faccia del femminile
Che cosa perderebbe l'uomo se non avesse più memoria di sè e del suo passato?
erderebbe se stesso, l'umanità è fatta del suo passato e dell'indagine su questo, questa è la cultura.
Siamo già sulla "buona" strada?
Ci provano ma noi resistiamo, giusto??
Dove e come "ha conosciuto" le donne che (si) raccontano?
Ho ascoltato le storie  nei laboratori di scrittura che tengo in giro,poi ho costruito l'incendio e le confessioni.
I siciliani così aperti di carattere sono naturalmente disponibili a parlare di sè?
Aperti?  mi pare che siamo un popolo silenzioso e chiuso, le donne parlano di sé nei circoli di donne, questo fa credo parte del femminile.
Perché sono donne "morte"?
Perchè non sono capaci di affrontare i momenti cruciali della loro esistenza in cui dovrebbero operare delle scelte e invece si ritraggono in silenzio.
A prescindere dalle situazioni che vivono le donne del libro, in che cosa i racconti rispecchiano il rapporto odierno uomo-donna?
Non so, credo che questo lo debba dire il lettore, ho avuto moltisismi consensi forse questo di per sè la dice lunga.
Ha pensato di fare dell'Elegia una riduzione teatrale? sarebbe adatto?
Certo, mi piacerebbe moltissimo.  

20 agosto 2011 - Fattitaliani.it
Giovanni Zambito.
© Riproduzione riservata

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