sabato 27 agosto 2011

Musica/ "Ero solare, sono diventata lunare..." Silvia Salemi anticipa il suo nuovo cd


9 maggio 2007 - A dieci anni di distanza dal suo primo grande successo “A casa di Luca”, cavallo di battaglia che non rinnega e con cui si aggiudicò il premio della critica a Sanremo ’97, la cantautrice siciliana Silvia Salemi torna ad affacciarsi sul mercato discografico con una nuova incisione. Venerdì 11 maggio esce "Il mutevole abitante del mio solito involucro", il suo nuovo album pubblicato su etichetta Farita/Soin e distribuito da Sony BMG Music Entertainment.
Il nuovo progetto la vede anche nei panni di co-produttrice assieme a Nando Sepe e co-autrice con Giampiero Artegiani, bravissimo paroliere. La cantante si è volontariamente assentata quattro anni (l’ultimo lavoro “Il gioco del duende” risale al 2003) per dedicarsi alla vita matrimoniale e ad accudire la piccola Sofia: nel frattempo però non ha smesso di sperimentare nuove espressioni musicali i cui frutti sono visibili e ascoltabili nel disco.
Il cd contiene dieci tracce inedite tra cui il brano omonimo, nonché primo singolo, il cui video musicale ha visto debuttare nella regia Beppe Fiorello: “Essere nati entrambi in provincia di Siracusa - dice Silvia Salemi - ci avvicina molto al di là delle singole strade intraprese. È entrato subito in osmosi con questo progetto e genialmente si è saputo trasformare da indossatore a sarto. Più che un regista è stato un reggente, nel senso che ha retto il tutto stimolandomi in continuazione. Forse faremo qualcos’altro insieme per un altro brano, 'Domenica siciliana'”.
Il titolo del cd e del primo singolo non è così facilmente assimilabile…
“Anche dal titolo si desume la principale caratteristica di questo disco: la libertà assoluta anche nel dare un titolo non facile da ricordare per i giornalisti o da ripetere nelle radio, senza rientrare in una logica precostituita sia per i tempi della composizione sia per nel pensare al target del pubblico cui rivolgersi”.
Come mai hai sottolineato l’aspetto della dualità, dei contrasti?
“Perché in noi c’è una mutevolezza continua: l’involucro, il corpo, cambia visto che si invecchia e così l’abitante che è lo spirito. Siamo mutevoli e dobbiamo perdonarci di questo: prima volevo la perfezione; mi vedevo insicura e volevo essere potente e inattaccabile. Quando è nata mia figlia ho cominciato ad accettarmi: dalla perfezione di una bimba appena nata ho imparato a essere imperfetta”.
Quanto contano per te le origini siciliane?“È il substrato, il passato di cui noi tutti siamo fatti e che non possiamo rinnegare. Rimanere attaccati alla storia, alla famiglia e alle tradizioni è un muro di protezione che non crollerà mai addosso e sul quale puoi appoggiare la schiena quando ti senti stanco”.
È quello che vuoi comunicare in “Domenica siciliana”?“Con il brano voglio mettere in luce quella parte spontanea, genuina e buona della Sicilia visto che nella cronaca trovano spazio solo storie negative come quelle recenti successe a Catania: i ragazzi non sono tutti bulli e perdigiorno. Il brano si apre e si chiude con la voce di mia figlia Sofia e nel mezzo c’è un coro di anziane che recitano il rosario”.


Hai composto il pezzo “Ormai” poco prima che nascesse tua figlia. Ma il contenuto non c’entra niente col lieto evento…“Esatto. Rappresenta il senso di un abbandono e la fine di un amore. È stato come aprire le porte alla nuova Silvia e chiuderle a quella vecchia. La frase “l’amore non ha misura” credo condensi il pieno significato della canzone e dell’intero album: è un cd di sentimenti ma anche di impegno”.
A proposito di impegno, come mai hai deciso di sposare la causa di “Save the children”?
“In me c’è sempre stata la voglia di aiutare qualcuno e dopo l’esperienza della maternità la parola ‘children’ mi ha convinto a partecipare attivamente al progetto cui saranno destinati parte dei proventi delle vendite. Nel mondo ci sono 43 milioni di bambini ahimè “semi-marci” perché non hanno la possibilità di studiare e conoscono solo il kalasnikof e non saranno mai proprietari del loro futuro. È assurdo pensare a quante bombe esplodono tra le loro mani: le reputano dei giocattoli di tanti colori. Questo è il mio primo disco veramente impegnato: mi sento molto responsabilizzata come madre e come artista”.
In “Signora della notte” ti rivolgi alla luna come a una complice…“In passato prediligevo l’aspetto solare, adesso amo quello lunare visto nel suo lato magico che illumina un’ombra nella notte e la fa apparire più bella e soave. È un’invocazione alla luna magica perché mi renda bella agli occhi del mio uomo”
Per te la famiglia ha un valore imprescindibile. Che ne pensi del prossimo “Family Day” e di tutte le questioni relative alle coppie gay?
“Per famiglia generalmente come valore di connotazione umana intendo quella tradizionale formata da padre, madre ed eventuali figli. Una coppia gay non è una famiglia: sono due persone che si amano e che per vari motivi arrivano a condividere uno spazio di vita. Oggigiorno è facile attaccare la Chiesa forse perché il Papa non è carismatico, ma sono sicuro che salverà la Chiesa perché ci comunica la parola dell’amore”. (affaritaliani.it).

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